Nel IV secolo, a Milano si decise una grandiosa risistemazione di tutto il Decumano Massimo (oggi corso di Porta Romana). All’esterno delle mura si edificò una strada porticata lunga 600 m e un arco onorario, concepiti per costituire il monumentale ingresso alla città dei viaggiatori provenienti da sud, cioè da Roma.
La strada lastricata era larga 9 m e i portici laterali, dotati di tabernae, furono edificati in laterizio. La quantità rilevante di intonaci dipinti, ritrovati malauguratamente in frammenti di minuscole dimensioni, fa ipotizzare che molti ambienti dovessero essere affrescati.
Sotto la via porticata è documentata l’esistenza di una fognatura parallela alla strada in cui confluivano gli scarichi delle botteghe.
La grandiosa opera dell’imperatore Graziano che nel 381 stabilì a Milano la propria residenza, segnò l’inizio di una politica di collaborazione con il vescovo Ambrogio che proprio in quegli anni avviava la costruzione dI quattro basiliche, collocate in posizione “strategica” lungo i principali assi viarii della città.
La via porticata terminava con un arco in marmo (detto arco di Giano o arco Trionfale) che doveva essere collocato all’attuale incrocio tra Porta Romana, Lamarmora e Vigentina.