Il depuratore di Nosedo, il primo e più grande impianto di trattamento delle acque reflue della città, con una capacità di trattamento pari a 1.250.000 abitanti equivalenti.

Sorge a sud est di Milano, nel comprensorio del sistema irriguo della roggia Vettabbia, in un’area compresa tra la città costruita e la vasta fascia irrigua che si estende a sud, nei pressi dell’Abbazia di Chiaravalle.

Si tratta di un territorio ricco di valori paesaggistici e culturali, con un’articolata rete idrografica di rogge e fontanili che ha legato la sua storia al lungo lavoro di bonifica e riorganizzazione territoriale operato dai monaci cistercensi.

LA SOCIETÀ E LA SEDE

MilanoDepur S.p.A., Raggruppamento concessionario RTI, è la società di progetto e di gestione dell’impianto di Nosedo per la depurazione delle acque reflue del bacino scolante centro-orientale della città. Il Presidente, ing. Roberto Mazzini, è un tecnico riconosciuto internazionalmente ed è anche da anni protagonista delle molte iniziative sociali e culturali che si svolgono nel Parco della Vettabbia.

La società ha sede operativa a Milano in via san Dionigi 90.  L’impianto ha una dimensione edificata di ben 16 ettari nel comprensorio di Nosedo, a sud est di Milano, in un’area compresa tra la città costruita e la vasta fascia irrigua che si estende a sud, nei pressi dell’Abbazia di Chiaravalle.

LA STORIA

Entrato in funzione a pieno regime nel 2004, questo moderno impianto, centro di eccellenza a livello internazionale, ha determinato le condizioni per un evento epocale: la rinascita della Vettabbia che, dopo essere stata per oltre un secolo il principale canale di fognatura a cielo aperto di Milano, ha riacquistato un nuovo valore e grandi potenzialità non solo paesaggistico-ambientali ma anche produttive.

Il primo modulo, iniziato nel maggio 2001 per la capacità di 300.000 abitanti equivalenti è stato messo a regime dal 22 aprile 2003 (inaugurazione 13 maggio 2003). Il secondo modulo con integrazione della capacità di trattamento a 600-700.000 abitanti equivalenti è stato messo a regime il 31 gennaio 2004. L’impianto completo è stato messo a regime dal 30 ottobre 2004 (3 mesi di anticipo rispetto alle scadenze contrattuali).

L’impianto rappresenta la fase conclusiva di una complessa struttura di raccolta delle acque reflue provenienti dalla zona centro-orientale della città di Milano e ha una capacità di trattamento equivalente a 1.250.000 abitanti.

Il finanziamento dell’impianto di Nosedo è stato organizzato con un’operazione di project financing sostenuto da due importanti banche: Banca Intesa e The Royal Bank of Scotland.

Il raggruppamento delle imprese concessionarie finanzia per oltre il 50% l’opera a fronte della gestione per 16 anni dell’impianto che sarà poi restituito al Comune in perfetto stato di manutenzione.

L’ATTIVITÀ 

L’impianto ha una capacità di trattamento pari a 1,25 milioni di abitanti equivalenti.

Depura mediamente 150 milioni di mc/anno di acqua di scarico, restituendola ad un livello qualitativo idoneo per il riuso irriguo. Depura le acque di scarico derivate dai due principali collettori fognari cittadini: Emissario Nosedo ed Emissario ampliamento est più altre fognature minori quali S. Dionigi, Rogoredo, S. Arialdo e Ripamonti.

Le acque depurate vengono poi recapitate in Roggia Vettabbia bassa e con un collettore di alcuni chilometri scarica nel cavo Redefossi, all’altezza di largo Boldrini a San Donato milanese. Le portate trattate sono circa 5.000 litri/sec in tempo asciutto e 15.000 litri/sec in tempo di pioggia. I fanghi del processo, ricchi di carbonio, azoto e fosforo, una volta disidratati assumono l’aspetto di terriccio umido che, previa certificazione, possono essere riutilizzate come fertilizzante agricolo. La parte secca dei fanghi viene processata mediante termovalorizzazione per il rilevante contenuto energetico che possiede (3.900 Kcal/per Kg di sostanza secca).

Grazie al depuratore, 150.000.000 di metri cubi di acque reflue vengono ogni anno rigenerate a un livello qualitativo tale da essere idonee al riuso irriguo. L’acqua depurata viene distribuita dal Consorzio Vettabbia a 90 fattorie per irrigare un’area di circa 3.700 ettari, essenzialmente votata alla produzione di mais (45%), erba e cereali (40%), riso (15%).

Lo stile architettonico dell’intero complesso è stato studiato tenendo conto del contesto paesaggistico, caratterizzato dalla presenza di cascine, edifici rurali, dell’abbazia di Chiaravalle, dei quali alcuni elementi architettonici e decorativi sono stati ripresi e interpretati (rivestimenti con elementi in cotto, architravi a vista ecc.).

INIZIATIVE D’INTERESSE PER LA VALLE DEI MONACI

La società di gestione, oltre alla propria missione specifica, svolge numerose attività collaterali di tipo culturale e ambientale.

L’impianto è divenuto nel tempo una base rilevante per la formazione e l’educazione ambientali a vantaggio degli studenti e dei ricercatori delle Università milanesi e lombarde che svolgono, assistiti dalle maestranze dell’impianto, proprie tesi di laurea o ricerche di vario indirizzo. Il depuratore è luogo di visita e di educazione ambientale anche per numerose scolaresche, di ogni ordine e grado.

Sono altresì numerose e strette le relazioni con le associazioni del territorio con cui vengono realizzati progetti di tipo culturale e sociale. Grazie soprattutto all’impulso del Presidente Mazzini, l’Impianto di depurazione è divenuto sede di manifestazioni affermate e ricorrenti; si ricordano in particolare: la giornata mondiale dell’acqua, durante la quale, il 22 marzo di ogni anno, l’impianto è aperto alle visite della cittadinanza; la partecipazione alla Festa del Creato, organizzata ogni settembre dall’Associazione Nocetum; la Corsa nel parco (maggio di ogni anno) e la Festa del Borgo di Chiaravalle ( settembre/ottobre di ogni anno).

LE VISITE

Le moderne strutture del depuratore sono meta di visite guidate di scolaresche e ricercatori universitari e, in occasione di aperture straordinarie, dell’intera cittadinanza. Nel corso delle visite, tecnici e ingegneri dell’impianto accompagnano i visitatori alla scoperta dell’intero processo di depurazione delle acque: dal primo trattamento nel reparto di grigliatura e dissabbiatura, alle analisi chimiche condotte nel laboratorio ad alta tecnologia, alla depurazione biologica che avviene per mezzo di batteri, fino alle vasche di disinfezione da dove viene distribuita l’acqua pronta per l’uso.

L’area del depuratore è anche un luogo di incontro tra città e campagna, ricco di prospettive e progetti concreti che le diverse realtà istituzionali, associative e culturali presenti sul territorio stanno attivando e consolidando.