Da Ca’ de Mazzi a Corte S. Andrea
Da Ca’ de’ Mazzi il percorso di pedoni e biciclette prosegue per quello che forse è il tratto più bello e suggestivo del Cammino dei Monaci: prima sulla sponda sinistra del Lambro, poi sull’argine del Po, immersi in un paesaggio di acqua, pioppeti e distese verdi, fino a Corte di Sant’Andrea.
All’uscita della località si prende sulla dx la strada campestre che procede in aperta campagna per 1,7 km. Si entra a Pantigliate e si procede su strada promiscua fino a via Lambrinia e di lì per poco meno di 2 km, con alterni lievi dislivelli si sale sull’argine del tratto terminale del Lambro, fino a incrociare la SP 234 già in comune di Orio Litta.
Attraversata la Strada Provinciale si entra sulla bellissima ciclovia del Po, che è anche la sede della via Francigena di Sigerico proveniente da Pavia. Subito si attraversa il sottopassaggio della linea ferroviaria Pavia-Codogno-Cremona e si procede su strada campestre per poco meno di 5 km, avendo sulla sx il paese di Orio Litta fino alla porta del suggestivo complesso rurale di Corte Sant’Andrea, in Comune di Senna Lodigiana.
Protetto da un alto argine dal fiume Po, il borgo anticamente era punto di guado del fiume, come descritto dell’Arcivescovo di Canterbury Sigerico che, dopo essere stato ordinato da papa Giovanni XV, nel 990, durante il viaggio di ritorno da Roma annotò gli 80 luoghi ove si fermò a pernottare. Attraversata la porta, si incontra una lunga stecca di abitazioni con bottega disposte verso il fiume, la Chiesa di Sant’Andrea sulla piazza principale e diverse corti rurali in parte abbandonate. La località possiede un ostello ed è meta dei pellegrini per il transito tra Lombardia ed Emilia Romagna. Qui, infatti, è ancora possibile effettuare, come un tempo, il “transitum padi”, cioè l’attraversamento del fiume Po – detto anche “Guado di Sigerico” – tramite l’imbarcadero che, con navigazione privata, consente di raggiungere Soprarivo e Calendasco, sulla sponda piacentina e di connettersi, così, alla via francigena.